Il Parco e il Monte del Conero

Il Monte Conero, la naturale bellezza delle Marche

Alto, bello e imponente: questo e molto altro è il Conero, un monte che merita di essere ammirato, scalato e contemplato

Il suo più bel momento è la mattina, quando fa giorno: appena prima che i raggi di sole irrompano sul mare, quel nero che si staglia cupo rimane indistinto, quasi da paura. La luce lo scopre d’improvviso manco fosse un elemento di un parco giochi: così la montagna, che forse non ha nemmeno i metri sufficienti per chiamarsi così, che sembra sia stata costruita per evitare che la spiaggia sia monotonamente bella e sabbiosa sino a Brindisi, gialla e tutta eguale.

Eccolo allora, aspro, grande eppure famigliare, soprattutto agli abitanti della zona. Lo vedi e ti viene subito voglia di scalarlo, di arrivare lassù, per vedere il mondo davanti, di scorgere pure la Croazia e le su luci notturne, pure se questo sembra essere una leggenda. Croazia o no, dalla sommità più alta del Conero lo sguardo arriva sino ad Ancora verso sud, insieme al suo laboriosissimo porto; ma da lassù si ammira pure Senigallia, la sua rotonda e con un po' di fortuna e fantasia, pure Fano.

E dietro? Le colline marchigiane con le sue vigne piene di verdicchio. Ed è per questo che chi lo scala ne scende con difficoltà: quella è l’unico punto per spaziare con lo sguardo, salire e discendere a volo d’uccello per il Mare Adriatico.

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