Arte, cultura, fede, tradizioni: i borghi dell'entroterra

Cosa fare e cosa vedere a Filottrano

Il borgo della Riviera del Conero è ricco di chiese e storia antica

Per recuperare i primi documenti storici che menzionano Filottrano è necessario tornare indietro al 1187, quando Papa Gregorio VIII parla dell'esistenza del borgo. Già il nome del paese meriterebbe uno studio a parte: Mons Philiorum Optrani, da Monte dei figli di Ottrano che, nella contrazione e nella parlata, nel corso dei secoli è diventato Filottrano.

Oggi la cittadina ospita circa 10000 abitanti, in un territorio comunale che si estende per più di 71 ㎢, e vanta numerose aziende del settore manifatturiero e le sartorie. Pensare che la città venne coinvolta nello scontro tra Guelfi e Ghibellini fa capire quanto è pregante la storia dalle parti di Filottrano: nel mezzo di quell’Italia numerose volte sconvolta da invasioni, cambi di potere e guerre.

La città mantiene ancora le mura del Castello, suggestive ed indelebili opere del passato medievale presente nel borgo del Conero. Era, poi, presente un grande monastero, quello di Storaco, importante perché meta di pellegrinaggi. Leggenda vuole che la struttura del monastero e le mura siano state distrutte per costruire il paese.

Qualunque sia la verità a riguardo, a Filottrano sono presenti numerose chiese di varie epoche, dal 1200 fino al XIII secolo. Importanti le chiese di San Cristoforo, del 1218, la chiesa di San Francesco del XVI secolo, quella di San Michele Arcangelo, in fase di restauro, quella di Santa Maria degli Angeli, nella quale è presente un’esposizione permanente delle statuine del presepe del novecento leccese.


Nella foto: scorcio degli esterni della Villa Montepolesco (Spada) di Filottrano (Ancona, Riviera del Conero, Marche). Da comune.filottrano.an.it.

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