Il Parco e il Monte del Conero

Le grotte da leggenda del Monte Conero

Tra tunnel, cave e scavi il Monte Conero (Ancona, Marche) ha un'interessante storia geologica. E tanti presunti, e affascinanti, segreti e misteri...

La storia del monte Conero è risultata più che interessante a molti geologi che si sono appassionati per via della complessità che la contraddistingue. Propaggine più a Ovest dell'Appenino Umbro-Marchgiano, affiorò per la prima volta durante il Miocene, ovvero tra i 25 e i 7 milioni di anni fa, ma l'attuale forma e posizione la si deve all'era glaciale e alla sua fine, quando le acque, e il Mediterraneo con il Mar Adriatico, si alzarono nuovamente provocando il ritiro della fascia costiera. È questo il passato del Conero che, attraverso i millenni, lo ha visto habitat di tante civiltà primitive testimoniate dalle incisioni rupestri ritrovate su una placca di roccia.

Interessanti sono le tante grotte presenti nel monte e parco del Conero tra le quali si segnalano quelle romane e la grotta del Mortarolo.
Le grotte romane - risalenti al periodo della Roma Imperiale - si trovano a metà strada tra Poggio e Massignano e vennero usate come cave fornitrici di blocchi di pietra utilizzati per edificare monumenti e altre costruzioni. Le grotte sono state scavate in salita per evitare possibili allagamenti e ancora oggi è possibile identificare i segni lasciati dal passaggio di picconatori e scalpellini. Non mancano iscrizioni in greco che gli archeologi hanno ipotizzato lasciate dagli scavatori per indicare il cantiere al quale era stato inviato il blocco estratto. L'escursione alle grotte romane è abbastanza breve: sono sufficienti una decina di minuti per giungere alla fine dello scavo che si guadagna anche attraversando angusti passaggi e un antro dove sono presenti altre scritte, questa volta dei partigiani.
Due sono le leggende a riguardo delle grotte romane del Monte Conero, con i protagonisti in comune: gli schiavi romani. La prima narra che le grotte furono utilizzate dagli schiavi per nascondere un tesoro che nessuno ha voluto cercare sapendo che era difeso dalle anime di tutti i cavapietre morti in quel posto. La seconda che conservino i corpi degli schiavisti, uccisi durante una violenta e sanguinosa ribellione.

Ben diversa appare la grotta del Mortarolo. Si tratta di un grande ipogeo naturale composto da un unico ambiente dotato di aperture verso l’esterno. In fondo, addossato ad una parete, è possibile notare una sorta di altare appena abbozzato e scavato nella roccia costituito da un piano di appoggio e da alcuni gradini. Uscendo e camminando nella parte superiore dell’antro è possibile notare un croce incisa sulla roccia nascosta da una rigogliosa vegetazione.

Altre grotte del Monte Conero con miti, leggende e curiosità

  • Grotta degli Schiavi. Crollata negli anni '30 del secolo scorso, il mito la individua come covo di pirati. Che la usavano come "sosta temporanea" per gli schiavi. Tra i quali un giorno arrivò una bella principessa veneta che, dalla disperazione, pianse così tanto da liquefarsi e trasformarsi in una fonte che si butta nel Mar Adriatico.
    Inoltre la grotta degli Schiavi è grande protagonista del libro di Joyce Lussu "Sherlock Holmes, anarchici e siluri", ambientato nei primi anni del Novecento: nel giallo/spy-story ospitava una fabbrica austro-tedesca di torpedini sottomarine;
  • il Buco del Diavolo. Tunnel sotterraneo con ingresso a Camerano. Secondo la leggenda conterrebbe un enorme tesoro, una chioccia d'oro con 12 pulcini d'argento a guardia di un forziere, ma per uscire si deve indovinare il nome del Demone che lo custodisce, scrivendolo col sangue su di un altare. N.B. Si sconsiglia fortemente di entrare nel Buco del Diavolo, visto che le frane sono frequenti;
  • sul Monte Conero è inoltre presente una base militare, per gran parte nel sottosuolo e che ha sfruttato gallerie esistenti dalla fine del XIX secolo e poi ampliate durante il corso della Grande Guerra, della seconda guerra mondiale e della guerra fredda. Poche notizie vengono rese pubbliche sull'attività di questa base, ancora in parte operativa.

Oltre alle grotte leggendarie, ci sono altri vari miti sul Monte Conero, dal Pian Grande al lago Profondo fino agli scogli delle Due Sorelle, della Vela, il Trave e l'Emerso.


Nella foto: uno scorcio delle grotte romane del Monte Conero (Riviera del Conero, Ancona, Marche). Da themarcheexperience.com.

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